RAZIONALE

Il cancro al seno è il tumore più frequente nel sesso femminile. Nel 2020 i numeri del cancro in Italia confermano che il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, con una sopravvivenza a 5 anni dell’87%.

Dalla fine degli anni Novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e quindi all'anticipazione diagnostica e ai progressi terapeutici nei diversi setting di pazienti.

Il carcinoma della mammella ormono-responsivo in fase metastatica HER2 negativo colpisce una significativa percentuale di donne con tumore al seno. Nel cancro al seno metastatico, quando la terapia ormonale perde la sua efficacia, il passo successivo è di solito la chemioterapia che può dare risultati ma anche effetti collaterali difficili da gestire.

Un’alternativa alla chemioterapia consiste nella somministrazione di molecole a target specifico.

Molecole come palbociclib inibiscono le chinasi cicline dipendenti CDK4/6, proteine chiave nell’alimentazione della crescita del tumore ormono-responsivo.

Gli inibitori delle chinasi cicline dipendenti aiutano a ritardare il momento in cui le donne devono affrontare la chemioterapia.

L’aggiunta di questi inibitori alla terapia standard ormonale rallenta la progressione della malattia nelle donne colpite da tumore ormono responsivo HER2 negativo in fase avanzata già trattate in precedenza anche in considerazione dei diversi setting di pazienti (anziana, con metastasi viscerali, metastasi ossee e in premenopausa).

La ricerca ci porta inoltre a individuare setting sempre più specifici, legati alle mutazioni genetiche. L’oncogenetica è una nuova frontiera dell’oncologia dedicata alla componente ereditaria delle malattie tumorali con lo scopo di sviluppare misure diagnostiche, terapeutiche e preventive per i soggetti a rischio.

Nello specifico del tumore della mammella, è fondamentale avviare, nell'ambito del programma di screening mammografico, una valutazione del profilo di rischio genetico al fine di identificare, attraverso un percorso dedicato, le donne potenzialmente portatrici di variante dei geni BRCA.

Nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico portatrici di variante patogenetica germinale a livello dei geni BRCA1e/o BRCA2 e pre-trattatte, la terapia con inibitori di PARP quali talazoparib, ha aumentato la sopravvivenza globale rispetto a sola chemioterapia. Talazoparib è indicato come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con mutazioni germinali BRCA1/2, affetti da carcinoma mammario HER2-negativo localmente avanzato o metastatico.

OBIETTIVO EDUCAZIONALE DEL CORSO

Analizzare il percorso terapeutico della paziente con mBC per arrivare a sempre più appropriati indirizzi di cura, utilizzando le risorse terapeutiche disponibili per assicurare la maggior sopravvivenza possibile nel rispetto della qualità della vita.

Con il contributo non condizionante di

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